La firma elettronica qualificata offre il maggiore grado di sicurezza e affidabilità, perché basata su un sistema di crittografia asimmetrica che ne rende praticamente impossibile la contraffazione. Per questo, tale firma inverte l’onere della prova: chi la disconosce deve obbligatoriamente presentare prove concrete della falsità della sottoscrizione. La firma elettronica qualificata oltretutto conferisce pieno valore legale ai documenti informatici. È quindi la soluzione più efficiente e sicura per sottoscrivere atti, contratti, accordi online avendo la garanzia della loro piena efficacia probatoria. Uno strumento in grado di semplificare davvero la quotidianità di cittadini, professionisti e imprese, agevolando il lavoro da remoto, permettendo di non alterare la business continuity e accertando l’identità digitale del firmatario.
Che cos’è la firma elettronica qualificata: le caratteristiche
La firma elettronica qualificata è una firma elettronica, dunque uno standard che definisce un insieme di dati connessi logicamente ad altre informazioni e utilizzato per un processo di sottoscrizione, che in più rispetto alla firma elettronica semplice e a quella avanzata contiene un certificato qualificato. Questo permette di garantire l’autenticità di un documento informatico, conferendogli il valore legale di una scrittura privata. Le norme che definiscono la firma elettronica qualificata sono stabilite dal regolamento europeo eIDAS, si tratta quindi di uno standard comunitario.
Dal punto di vista tecnico è basata sulla crittografia a chiavi asimmetriche, tecnologia che contempla l’utilizzo di due codici: una chiave privata, a disposizione solo del proprietario, e una pubblica con cui è possibile decrittare quella privata nell’applicazione della siglatura al documento informatico. Il documento così sottoscritto ha il valore legale di un foglio firmato a mano ma, grazie alla digitalizzazione, un livello di sicurezza sicuramente maggiore. È infatti impossibile contraffare la firma elettronica qualificata, invece è possibile ma comunque molto complesso sottrarla al legittimo titolare.
Firma elettronica qualificata e non ripudio dei documenti informatici
In ogni caso, qualora qualcuno si appropriasse dei codici del proprietario e a sua insaputa firmasse documenti, l’onere della prova della falsità della sottoscrizione è in capo al proprietario della firma elettronica qualificata. Ciò significa che chi disconosce la firma dovrà fornire in sede giudiziaria prove concrete delle proprie affermazioni. Proprio tale particolarità dell’inversione dell’onere della prova rende la firma elettronica qualificata sicura sia per il titolare che per la controparte coinvolta nella condivisione del documento informatico:
Il titolare della firma elettronica qualificata potrà contare sulla crittografia asimmetrica e dunque avere a disposizione una tecnologia in grado di tutelare appieno l’autenticità della sottoscrizione. Ovviamente, il titolare dovrà preoccuparsi di custodire con estrema cura il codice Pin della sua firma;
La controparte avrà la certezza di un’alta tutela legale in quanto qualora il firmatario cambiasse idea sulla sottoscrizione del documento, questo potrà essere invalidato solo dopo la pronuncia di un giudice che avrà valutato le prove che, obbligatoriamente, avrà fornito il firmatario stesso.
Si tratta quindi di una soluzione particolarmente indicata per siglare documenti importanti, che hanno per esempio una particolare rilevanza strategica per un’azienda, come nel caso di cessioni o acquisizioni, oppure per sottoscrivere atti relativi a immobili, cosa che con gli altri standard di firma elettronica previsti dal regolamento eIDAS non si può fare.
Come ottenere la firma elettronica qualificata
La firma elettronica qualificata non è prerogativa di imprenditori o professionisti che se ne servono nell’ambito del proprio business. Anche i comuni cittadini possono averla e usarla. L’importante, come spiega Agid sul proprio portale, è che sia intestata a una persona fisica di cui sia possibile accertare l’identità.
Considerando l’elevato grado di sicurezza, la necessità di un certificato che ne attesti l’autenticità e la tecnologia da usare per fruirne, per ottenerla è indispensabile rivolgersi a un trust service provider accreditato presso Agid – Agenzia dell’Italia digitale. Si tratta di fornitori privati o aziende pubbliche in grado di emettere i certificati che contraddistinguono la firma elettronica qualificata.
La firma elettronica qualificata si presenta sotto due forme:
fisicamente, come token o smart card, come per esempio nel caso della Carta nazionale dei servizi. Per usufruirne servirà un lettore apposito, fornito dal provider, che consentirà di accedere al servizio;
virtualmente, sotto forma di una firma che viene generata da un sistema informatico e può essere utilizzata da remoto. Il servizio per esempio può essere disponibile, oltre che come funzione singola, anche nell’ambito di un software per la gestione documentale che preveda la possibilità di condividere i file e sottoscriverli dai propri dispositivi digitali, come un tablet, il computer o uno smartphone.
Per capire quale sia la soluzione più vantaggiosa per rispondere alle proprie esigenze e per ottenere il servizio, è necessario rivolgersi a un provider fiduciario accreditato Agid ed esperto del settore, che offra assistenza e supporto nella scelta dello strumento più utile e nelle fasi successive alla stipula del contratto, per esempio in caso di rinnovo del certificato della firma elettronica qualificata.
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