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REM al posto della PEC: come funziona il nuovo modello

REM al posto della PEC: come funziona il nuovo modello

Innalzare il livello di sicurezza della posta elettronica certificata ed estenderne l’utilizzo a tutti i Paesi membri della UE: con questa doppia finalità nasce l’esigenza di utilizzare la REM al posto della PEC.


Aggiornamento su PEC/REM 28.06.2024:

Nelle ultime settimane si è tenuto un incontro con AgID e Assocertificatori. È emerso che la migrazione alla REM richiede un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM), attualmente disponibile solo in versione bozza. La normativa prevede un periodo di almeno 18 mesi per l’entrata in vigore dal momento della sua pubblicazione ufficiale. Pertanto, si ipotizza che la scadenza non sarà prima del primo trimestre del 2026.


La Commissione Europea, imponendo l’uso della REM – Posta elettronica registrata al posto della PEC – Posta Elettronica Certificata, vuole porre il focus sull’importanza della autenticazione del possessore della casella postale, cioè del mittente e del destinatario dei messaggi. Si tratta di un cambiamento importante, che innalza il livello di sicurezza delle comunicazioni e, d’altra parte, ribadisce il valore e le potenzialità attribuite dal legislatore al digitale quale facilitatore dell’interazione e la cooperazione a livello continentale.

La REM, acronimo di Registered Electronic Mail, rappresenta il nuovo standard che i Paesi membri dell’Unione Europea dovranno adottare entro giugno 2024. Tale standard assicurerà che i contenuti trasmessi tramite canali elettronici conformi ad esso abbiano piena validità legale in tutti i territori europei.

Il regolamento europeo eIdas (electronic IDentification Authentication and Signature) promuovendo l’uso di servizi di posta elettronica sicuri transfrontalieri, indica che la trasmissione di dati per via elettronica, affinché sia sicura e valida legalmente, deve essere inquadrata nel contesto dei cosiddetti “servizi fiduciari qualificati” e quindi compliant rispetto ai requisiti fissanti nel Regolamento n. 910/2014 “eIDAS” in riferimento ai “servizi elettronici di recapito certificato qualificato” (SERCQ).

La PEC italiana, invece, è un servizio SERC (Servizio elettronico di recapito certificato) ovvero che è in grado di fornire le prove inerenti al trattamento dei dati (invio e ricezione, incluse ovviamente data e ora) e protegge i dati stessi da modifiche, furto eccetera, ma non è catalogabile tra i SERGQ perché non certifica l’identità di coloro che si stanno scambiando le informazioni in questione.


Dalla PEC alla REM: principi di base e funzionamento del modello

    Utilizzare la REM al posto della PEC significa adottare un sistema unico internazionale, poter fruire di un servizio di posta elettronica sicuro tra imprese e privati che sono in tutto il territorio comunitario. Per fare un paragone concreto, basti pensare che adottando la REM sarà possibile fruire di un servizio equiparabile alla Raccomandata con Ricevuta di Ritorno utilizzabile in tutti i Paesi dell’UE.
    Per coloro che utilizzano il sistema PEC italiano, il passaggio alla REM è molto semplice.

    I possessori di PEC, infatti, avranno indicazione dal proprio gestore del servizio sulle modalità utili per autenticare la propria identità. Sarà possibile sfruttare strumenti di identificazione quali SPID, Carta di identità elettronica e Firma digitale.
    Fatto questo, si procederà all’introduzione della autenticazione a due fattori, tramite notifiche push o utilizzo di OTP – One Time Password.

    Cosa accade se non si effettua il passaggio da PEC a REM? Nella peggiore delle ipotesi la casella di posta diventa inutilizzabile, oppure si potrà continuare ad usarla per inviare/ricevere posta elettronica ordinaria, quindi con nessuna valenza legale, neanche in Italia.


    Quando entrerà in vigore la REM?

    Il quadro giuridico, in cui sono inserite le regolamentazioni relative all’identificazione elettronica e ai “servizi fiduciari” che favoriscono e promuovono l’uso di un servizio di posta elettronica sicura tra cittadini di diversi Paesi europei, è fornito dal Regolamento eIdas del 23 luglio 2014, n. 910/2014.

    Nel 2020 viene prodotta una prima proposta di CSI – Common Service Interface, cioè di una infrastruttura tecnologica che potesse essere condivisa tra gli operatori UE e tale da garantire interoperabilità tra i vari provider di servizi fiduciari.

    Accogliendo quanto indicato nella proposta, Etsi ha pubblicato gli standard europei definitivi per la REM nel 2022. È proprio di quell’anno, infatti, la versione finale della “REM Baseline”, cioè del documento che specifica i requisiti minimi di sicurezza per l’interoperabilità.

    La pubblicazione del nuovo standard ETSI EN 319 532-4 è avvenuta giusto nel 2022. Aziende e privati hanno avuto tutto il 2023 e avranno parte del 2024 per adeguarsi al cambiamento.

    L’utilizzo della REM al posto della PEC sarà obbligatorio dalla seconda metà del 2024 e, precisamente, a partire da giugno 2024. Ma di questo si avranno ulteriori e maggiori informazioni quando lo switch-off sarà imminente.

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