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Fatturazione elettronica europea: cos’è e perché se ne parla

Fatturazione elettronica europea: cos’è e perché se ne parla

Fatturazione elettronica europea: sei pronto al cambiamento? Dal 2028 diventerà obbligatoria in tutta l’UE, con un formato standard per le operazioni intraUE. Scopri cosa significa per la tua azienda e come adeguarti!

A partire dall’inizio di gennaio del 2028 (anche se già si parla di rimandare al 2030) entrerà in vigore la fatturazione elettronica europea. Secondo quanto riportato dall’Agenzia delle Entrate nell’intero Continente si farà riferimento a un unico “sistema predefinito per l’emissione di fatture, vi sarà obbligo di fatturazione elettronica delle operazioni intraUE con un formato standard europeo e la possibilità di utilizzare lo standard europeo o altri standard nazionali nel caso di obbligo di fatturazione elettronica delle operazioni nazionali disposto dal singolo Stato membro”.

La fatturazione elettronica europea si inserisce in un più ampio insieme di iniziative chiamato VAT in the Digital Age, la proposta studiata per rinnovare l’approccio all’IVA negli scambi transfrontalieri e per semplificare le procedure a essi inerenti. In tale contesto, l’adozione della fattura elettronica è fissata come il metodo per emettere documenti fiscali in formato digitale entro i confini dell’Unione.


Cos’è la fatturazione elettronica europea e a cosa serve

Stabilire il processo di fatturazione elettronica europea è una delle azioni della Commissione Europea che mira alla creazione del Mercato Unico Digitale, per facilitare la collaborazione tra partner commerciali che operano in stati diversi. Oltre a questo, naturalmente, un simile impegno si spiega anche con la volontà di armonizzare e modernizzare le metodologie amministrative e, infine, ostacolare l’evasione fiscale.

L’Italia è tra i pionieri nell’adozione del processo di fatturazione elettronica avendolo reso obbligatorio ormai da tempo, dal 2019. Gli altri Paesi si stanno organizzando, tra questi, per esempio, la Germania sta pianificando la digitalizzazione dei documenti fiscali tra il 2027 e il 2028.
La questione è ovviamente molto importante perché offre interessanti opportunità dal punto di vista commerciale ma, d’altra parte, fa discutere a proposito dei diversi approcci, oltre che in merito tipologia di piattaforme centralizzate e così via.

Per quanto concerne le opportunità riconducibili alla digitalizzazione, in primo luogo si deve fare riferimento alla trasparenza e alla completa tracciabilità dei flussi finanziari. Le autorità fiscali possono più facilmente tenere sotto controllo le operazioni, minimizzando i rischi di irregolarità e innalzando il livello complessivo di compliance alle normative. Del resto, anche i consumatori finali e i partner commerciali si aspettano sempre più chiarezza gestionale da parte delle aziende.

Inoltre, la standardizzazione dei processi avrà il prezioso effetto di abbassare le barriere commerciali e innalzare il grado di competitività dell’intero sistema. Al contempo, le aziende possono beneficiare del fatto di fruire dei vantaggi economici riconducibili alla dematerializzazione, dai risparmi alla possibilità di impostare nuovi modelli di lavoro e innovativi servizi.

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Fatturazione elettronica europea, gli standard e il ruolo di Peppol

Nel quadro della direttiva 2014/55/UE già si introduceva l’idea di fattura elettronica dell’Unione Europea che favorisse uno scambio in un formato digitale strutturato, inizialmente in riferimento agli appalti pubblici e poi sempre più in generale. A tal proposito sono stati descritti gli standard europei che sono l’UBL 2.1 e la CII (Cross Industry Invoice).
D’altra parte, Peppol (Pan-European Public Procurement OnLine) è il fattore chiave per implementare la fatturazione elettronica europea. Si tratta della rete che permette lo scambio delle e-fatture, la piattaforma a cui tanti Paesi stanno ricorrendo sfruttando lo standard PINT (Pan-European Public Procurement Online Interoperability) strettamente correlato allo standard europeo EN 16931, il formato semantico comune per le fatture elettroniche in Europa.
Dal punto di vista pratico, Peppol funziona secondo principi simili a quelli dell’italiano SDI – Sistema di interscambio, garantendo l’indirizzo del destinatario e verificando la disponibilità di quest’ultimo a ricevere un documento fiscale, mediante Access Point Provider forniti da enti certificati da AgID (Certified Peppol Providers).


Cosa fare per implementare la fatturazione elettronica europea

Per quanto riguarda le aziende italiane, già abituate alla realizzazione di fatture digitali, non si vivranno particolari stravolgimenti dal punto di vista operativo.

Ciò che occorrerà fare è far evolvere e potenziare le infrastrutture digitali in modo da supportare la fatturazione elettronica europea e adottare i requisiti internazionali, oltre che investire in formazione e supporto necessari per compiere la transizione.

La tecnologia agevola quel che la legislazione sta spingendo, ossia la possibilità di avere una visione unitaria dei processi di fatturazione siano essi svolti in Italia sia che si abbiano rapporti con l’estero. Ciò significa, più nello specifico, che attraverso gli applicativi più avanzati si avrà la possibilità di fruire di un’unica piattaforma per gestire i diversi documenti.

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