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PEPPOL – Cos’è e come gestirlo?

PEPPOL – Cos’è e come gestirlo?

PEPPOL, scopri perché è un servizio utile da conoscere anche per le aziende italiane che si troveranno alle prese con il NSO – Nodo Smistamento Ordini. Servirsi di PEPPOL rappresenta un’occasione per porre la propria gestione documentale a un livello europeo, leggi qui…

Un progetto pensato per trovare uno strumento internazionale di gestione delle attività di e-procurement. Questo è PEPPOL, servizio utile da conoscere anche per le aziende italiane che si troveranno alle prese con il NSO – Nodo Smistamento Ordini. Infatti, PEPPOL rappresenta uno dei sistemi di comunicazione tra i soggetti coinvolti nello scambio di documenti e il Nodo Smistamento Ordini. Servirsi di PEPPOL in questo contesto rappresenta un’occasione per porre la propria gestione documentale a un livello europeo, assumendo valore sul mercato.

PEPPOL – Cosa è e come gestirlo?

 Che cos’è PEPPOL: la storia del progetto

PEPPOL è l’acronimo di Pan European Public Procurement On-Line, già il nome ne definisce la natura: uno strumento per le procedure d’acquisto pubbliche in modalità digitale e internazionale. Il progetto è stato avviato dalla Commissione europea con l’obiettivo di trovare le migliori modalità tecniche e di infrastruttura per rendere più semplici – e internazionali – i processi di procurement digitale.

Lo studio ha portato alla nascita del progetto nel 2012, anno in cui ha iniziato a occuparsene un’associazione, chiamata OpenPEPPOL, che ha il compito di governare le infrastrutture e le specifiche di questo strumento. A livello nazionale in Italia, l’autorità che si occupa di PEPPOL è AgID – Agenzia per l’Italia digitale. I suoi compiti, come riportato sul sito istituzionale dell’ente, al riguardo sono quelli di coordinare le attività per lo sviluppo dell’e-procurement nell’ambito della pubblica amministrazione e di stabilire le specifiche per l’interoperabilità dei sistemi telematici del settore.

 La tecnologia di PEPPOL

Come precisato sul portale AgID, le parti fondamentali che compongono PEPPOL sono:

  • PEPPOL eDelivery Network – infrastruttura di rete
  • PEPPOL Business Interoperability Specifications – specifiche per l’interoperabilità dei documenti
  • PEPPOL Transport Infrastructure Agreements – le regole per servirsi della rete

Tecnicamente, l’Agenzia per l’Italia digitale spiega che PEPPOL è costruito su quattro “corner” e permette la connessione tra i soggetti coinvolti nello scambio documentale. I quattro corner, gli elementi che costituiscono lo strumento PEPPOL sono:

  • il mittente, chi invia il documento
  • l’Access Point, ovvero l’intermediario a cui si connette il mittente
  • l’Access Point a cui si connette invece il destinatario
  • Il destinatario vero e proprio del documento

 Gli Access Point di PEPPOL

A dar la qualifica di Access Point ai soggetti interessati a diventarlo, in Italia è proprio AgID. L’agenzia si occupa anche di aiutare queste aziende nelle procedure per la qualifica. L’Access Point funge di fatto da intermediario tra mittente e destinatario. Per individuare correttamente questi punti di accesso interviene il nodo Service Metadata Publisher, che controlla se gli Access Point siano disponibili e funzionanti. Il tutto avviene in automatico. I provider di servizi per la gestione documentale telematica possono diventare Access Point: rivolgersi a questi professionisti garantisce sicuramente un risparmio di tempo e di costi per l’azienda cliente.

Ma come fanno questi soggetti a diventare Access Point? Come anticipato, serve la qualifica di AgID, ma in primis bisogna manifestare la volontà di assumere tale ruolo di Access Point. Lo si può fare scrivendo all’indirizzo peppol@agid.gov.it e iscrivendosi obbligatoriamente a OpenPEPPOL.

Bisogna anche scaricare alcuni documenti disponibili sul sito istituzionale AgID, per poi compilarli e, dopo aver applicato la firma digitale, inviarli alla PEC protocollo@pec.agid.gov.it con il proprio certificato di iscrizione al Registro Imprese. Come spiega minuziosamente l’Agenzia, saranno poi fatti dei test per verificare l’idoneità al servizio, prima della trasmissione degli atti e il via libera alle operazioni.

Top Consult ha ottenuto la certificazione come Access Point Peppol accreditato e inoltre possiede la certificazione SMP (Service Metadata Publisher), che gli consente di gestire la propria infrastruttura di identificatori sulla rete PEPPOL.

 PEPPOL e Nodo Smistamento Ordini

Questa tecnologia europea trova applicazione anche nel contesto del NSO – Nodo Smistamento Ordini, lo strumento digitale obbligatorio per le aziende che fanno affari con gli enti del Servizio Sanitario Nazionale: solo attraverso il Nodo Smistamento Ordini sarà infatti consentito lo scambio di documenti relativi agli ordini e alla loro esecuzione, in un’ottica di rendere più trasparenti i costi e gli acquisti della pubblica amministrazione. Per comunicare con il Nodo Smistamento Ordini sono a disposizione delle pubbliche amministrazioni e delle aziende loro fornitrici tre canali (cioè PEC, SDICoop e FTP) più PEPPOL.

La comunicazione attraverso PEPPOL si realizza attraverso tre modalità, descritte nelle Linee guida della Ragioneria di Stato:

  • Mittente PEPPOL e destinatario Nodo Smistamento Ordini
  • Mittente Nodo Smistamento Ordini e destinatario PEPPOL
  • Sia mittente che destinatario si servono di PEPPOL

Questo è possibile perché il Nodo Smistamento Ordini consente ai soggetti coinvolti nelle procedure di scambio documentale di utilizzare canali di comunicazione differenti tra di loro, eppure interoperabili. Per esempio, se per inviare un ordine un mittente si serve di PEC, il destinatario che ha scelto invece PEPPOL riceverà comunque il documento inviato. Non è necessario che entrambe le parti si servano dello stesso sistema: il Nodo Smistamento Ordini è uno strumento che ha la sua forza anche nell’interoperabilità, non solo al suo interno tramite queste modalità di comunicazione, ma anche con gli altri sistemi e banche dati pubblici.


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